venerdì 25 novembre 2011

IL SERPENTE COSMICO

La terza storia di "Nel bosco" è ambientata in Amazzonia. "Il serpente cosmico" è una storia psichedelica, la storia di un'iniziazione. Anche qui sono partito da una vicenda reale, letta per caso su "Alias", gli studi di Jeremy Narby sull'ayahuasca, una pianta allucinogena preparata dagli sciamani dell'Amazzonia.
Ma non me ne frega niente di stare a parlare di sballi e trip, ho passato quella fase e c'è gente che sicuramente ha studiato più di me. Quello che mi ha veramente intrippato, sono le connessioni tra antropologia e biologia che Narby ha sviluppato. Cercando di essere sintetico e di non finire su "Kazzenger", ecco quello che suggerisce Narby, antropologo di formazione marxista, tra parentesi.
Gli sciamani dell' amazzonia conoscono le proprietà chimico-fisiche di migliaia di piante poste nel più grosso serbatoio di biodiversità del mondo. Come fanno? Gliele dicono le piante stesse, sostengono, quando assumono la liana sacra.
Ok, se volete cambiate canale. Ma se vi state intrippando, proseguo.
Le piante comunicano con il mondo attraverso sostanze chimiche. Vivono bloccate nel terreno e devono relazionarsi con migliaia di forme di vita. Producendo neurotrasmettitori. L'ayahuasca è una sostanza chimica particolare,  estremamente compatibile, a differenza di qualsiasi altra droga chimica, con le strutture chimiche del cervello umano. Gli spiriti guida presenti nelle visioni sono sempre associati ad una forma ricorrente che Narby sostiene sia possibile individuare come motivo comune nelle culture sciamaniche di mezzo mondo, chiamato dagli storici delle religioni axis mundi. Dei tralci avvolti a spirale, simbolo di una scala celeste.
Esiste una forma simile in natura, comune ad ogni forma di vita, il DNA. Il DNA è il codice che comunica informazioni alle singole cellule in ogni forma di vita. Nel corpo umano ce ne sono 120 miliardi di miglia arrotolati. Ogni cellula usa questo sistema di codifica, che viene usato da tutte le forme di vita.
Non so voi, ma io rimango sempre affascinato quando qualcuno mi rimette al  posto che mi compete, che non è il centro dell'universo, ma quello di una caccola insignificante in mezzo a miliardi di altre forme di vita attaccate ad un sasso, che gira intorno ad una stella che tra 5 miliardi di anni vaporizzerà ogni cosa.
Per me rimanevano tanti interrogativi abbastanza affascinanti da dedicarci un fumetto.
Cos'è il DNA? Un linguaggio? Una forma di intelligenza?
E cos'è la comunicazione? Bisognerebbe considerare anche la mimica, i suoni e gli odori, e forse anche gli enzimi, i pollini. Non solo le parole e neanche le vignette.
Per ultimo la domanda più importante (in stile "Kazzenger"). Ma com'è che siamo così stronzi?
Possiamo anche giudicare con supponenza queste forme di sapere ancestrale, ma per il momento siamo noi che stiamo distruggendo l'Amazzonia.
Siamo noi che stiamo tagliando il ramo su cui siamo seduti.







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